🚚 Imballo per le piante, a prova di Corriere!

📦 Spedizione Gratis da 79€, sotto € 7,90

📦 Oltre 4200 recensioni positive!

Popillia japonica: identificazione, ciclo biologico e strategie di controllo

By Alessandro Magi  •  0 comments  •   3 minute read

Popillia japonica: identificazione, ciclo biologico e strategie di controllo

Popillia japonica, o scarabeo giapponese, è un coleottero appartenente alla famiglia Scarabaeidae, originario del Giappone. Misura 8‑11 mm e si distingue per il dorso verde‑metallizzato con elitre ramate e bande di peluria bianca ai lati dell’addome.

Inserita tra le 20 specie invasive più pericolose in Europa, è altamente polifaga, nutrendosi di oltre 300 specie vegetali tra cui alberi da frutto, colture agricole e piante ornamentali.

Ciclo biologico e danni causati

Il ciclo vitale è annuale (alcune popolazioni impiegano due anni in climi freddi) e si compone di quattro stadi: uovo, larva, pupa, adulto.

  • Uova: deposte in estate, a 5–10 cm di profondità; ogni femmina depone 40–60 uova.
  • Larve: bianche a forma di 'C', si nutrono delle radici per tutto l’inverno fino a primavera, svernando in terreno profondo.
  • Pupe: la trasformazione avviene in primavera, in prossimità della superficie.
  • Adulti: emergono tra maggio e luglio (picco attività giugno-luglio), vivendo 30‑45 giorni decorso da 9 fino a oltre 100 giorni a seconda della temperatura.

Danni:

  • Larve: distruzione del tappeto erboso e delle radici, riducendo l’assorbimento d’acqua.
  • Adulti: defogliazione fogliare, danneggiamento di fiori e frutti con effetto scheletrizzazione sulla pagina fogliare.

Monitoraggio e riconoscimento

  • Trappole feromoniche: utili per il monitoraggio; attirano maschi e femmine ma possono sovrastimare la presenza locale, dato che l’insetto vola fino a 10 km.
  • Campionamenti del terreno: per valutare densità larvale si scava a quadrati di 20 × 20 cm in zone con vegetazione danneggiata. Densità >90 larve/m² richiede trattamenti.

Strategie di controllo integrate

🧪 Controllo chimico

  • Adulti: piretroidi (tetrametrina, deltametrina, tau-fluvalinate), neonicotinoidi (acetamiprid), diamidi (chlorantraniliprole).
  • Larve: chlorantraniliprole o insetticidi soil systemic come imidacloprid.

🛡️ Misure fisiche

  • Rimozione manuale (specialmente al mattino, quando sono meno attivi) in acqua saponata.
  • Reti protettive su piante di alto valore durante i picchi di volo.

🎯 Trappole e attrattivi

  • Sistemi sperimentali “attract and kill”: reti impregnate di piretroide con cibo-feromone sul telaio, con risultati positivi.
  • Tradizionali trappole per catture per monitoraggio, non efficaci se usate per eradicazione.

🌱 Controllo ambientale e biologico

  • Ridurre irrigazioni durante picchi ovodeposizione per limitare il sito larvale.
  • Biocontrollo:
    • Nematodi entomopatogeni (es. Steinernema kushidai, S. glaseri, Heterorhabditis bacteriophora) attivano agenti patogeni larvali.
    • Vespe parassite (Tiphia vernalis, Tiphia popilliavora, Istocheta aldrichi) hanno mostrato efficacia, ma la loro introduzione in Italia è ancora in sperimentazione.
    • Funghi entomopatogeni e Bacillus thuringiensis offrono risultati parziali.

🌳 Ristrutturazione dell’ambiente

  • Piantare specie resistenti per rendere l’habitat meno ospitale (es. Acer rubrum, Buxus sempervirens, Quercus rubrum).
  • Mantenere piante in salute ed eliminare frutti caduti o in decomposizione per ridurre l’attrattività dell’area.

Situazione attuale in Italia

  • La specie è presente da un primo insediamento nel 2014 lungo il fiume Ticino (Lombardia e Piemonte); si espande di circa 10 km/anno.
  • Segnalazioni diffuse in Piemonte (es. Alessandria, Asti), Lombardia (Como, Bernareggio), e recentemente anche nei frutteti di Brescia.
  • Le autorità fitosanitarie hanno installato trappole “attract and kill” per monitoraggio, ma ne sconsigliano l’uso fai-da-te in giardini privati.

🔍 Conclusioni

Il controllo efficace della Popillia japonica richiede un approccio integrato: monitoraggio, trappole mirate, trattamenti chimici selettivi, misure meccaniche, biocontrollo e gestione ambientale. Si raccomanda cautela nell’uso non professionale delle trappole e di rivolgersi agli enti fitosanitari locali per strategie personalizzate.

Previous Next

Leave a comment

Please note: comments must be approved before they are published.